Aspettative e realtà
Introduzione all’argomento

L’immagine di un bambino che gioca con un cane evoca sempre dolcezza, tenerezza, poesia.
Due creature “innocenti” che si divertono.
Ma è sempre tutto rose e fiori?

Da educatore cinofilo, posso dire di no.
Ci sono tantissime situazioni in cui effettivamente si tratta di una bella convivenza, ma ci sono anche situazioni in cui il cane vive con disagio l’arrivo di un bimbo a casa, può aver paura, chiudersi in sé stesso, diventare apatico, ma ci sono anche casi in cui il cane diventa più reattivo e purtroppo anche aggressivo.

Quando si leggono articoli, spesso sensazionalistici, riguardanti le aggressioni di cani sugli infanti, si aprono subito due schieramenti. Chi dice che alla fine non ci si può fidare degli animali, chi li difende a spada tratta dicendo che è sempre colpa dell’umano.
Io ovviamente appoggio di più la seconda ipotesi.
Perché?

Perché molto spesso noi umani non siamo stati in grado di “leggere” i segnali di disagio che il cane ci ha mandato prima dell’aggressione, perché non siamo stati in grado di prevedere quella situazione, nonostante ci fossero tutte le avvisaglie, perché ad un certo punto abbiamo semplicemente messo da parte il cane, perché adesso dedichiamo le nostre attenzioni, le nostre energie, il nostro tempo libero ad altro.

Schematizzando la situazione quindi, possono nascere dei problemi con l’arrivo del neonato, quando il bimbo inizia a stare a terra e cercare l’interazione, quando inizia a camminare e successivamente quando inizia a voler giocare con l’animale.

Per affrontare in maniera più dettagliata l’argomento, dividerò quindi in capitoli questo argomento, capirete cosi meglio quali sono le possibili cause delle problematiche che può manifestare il cane durante le varie fasi di vita del bimbo.

Immagini fotografiche: Vergnano&Vergnano

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