Il paese delle ciliegie

Un dolce frutto della collina torinese

Con la dolcezza dei suoi declivi e una distanza di neanche 15 chilometri da Piazza Castello, Pecetto ha sempre esercitato un’attrattiva, non solo sui visitatori occasionali, ma anche sugli stranieri e su molti personaggi illustri, che hanno trovato qui il loro domicilio d’elezione o, in alternativa, un rifugio vacanziero dove poter ritrovare quiete e relax.

Se oggi, infatti, è prevalentemente abitata da residenti, o riscoperta come meta turistica di passaggio, soprattutto da inglesi e tedeschi, nei secoli passati – e fino ai primi del 900 – i torinesi la sceglievano come luogo di villeggiatura. Qui potevano godere della frescura del suo abitato (a poco più di 400 metri d’altezza) e delle sue passeggiate nel verde. La fama di Pecetto, come luogo dall’aria salubre, risale però al Cinquecento. Chi ne aveva i mezzi, infatti, vi si stabiliva per fuggire dalle epidemie che, occasionalmente, ammorbavano Torino.

Sorsero così, nell’arco dei secoli, oltre ai monumenti e alle chiese (tra le più note quella di San Sebastiano e la Parrocchiale di Santa Maria della Neve), anche molte ed eleganti ville – la zona ne è letteralmente disseminata – per lo più abitate o frequentate da personaggi del mondo politico, letterario o dello spettacolo.

Silvio Pellico era, ad esempio, un assiduo frequentatore di Villa Talucchi – dove si recava a trovare l’amata Gegia, che qui trascorreva la villeggiatura in compagnia della cugina, la nota attrice Carlotta Marchionni.

Due delle ville storiche del paese hanno ospitato, tra gli anni ’70 e ’80, l’International School of Turin, nota ai più come la Scuola Americana. In particolare Villa Mogna che fu, anche in precedenza, teatro di decisioni importanti per il futuro dell’economia locale. Sembra, infatti, che proprio qui, agli inizi del ‘900, l’avvocato Mario Mogna (allora sindaco di Pecetto) abbia deciso, con l’aiuto di Giovanni Giolitti, suo ospite, di sostituire i vigneti, decimati dalla filossera, con piante di ciliegio.

La Festa delle Ciliegie, che è dunque una tradizione decennale, ha luogo nel mese di giugno e consente a tutti i partecipanti di degustare le pregiate varietà della zona. L’iniziativa è preceduta, ad aprile, dalla Camminata – anch’essa ormai storica – tra i ciliegi in fiore, che permette di ammirarne lo splendore nella sua massima espressione.

Da citare, infine, anche il Café Roma della celebre Annina che, negli anni ’50, era punto d’incontro dei giovani pittori di scuola torinese.

Immagini fotografiche: Marco Saracco, Vergnano&Vergnano

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