La collina torinese, microclima ideale.
La collina torinese, nel suo versante esposto a sud, possiede caratteristiche climatiche e di esposizione che la rendono una sorta di piccola riviera, un microclima d’eccezione per la coltura di piante commestibili. Anche sul terrazzo.
L’esperienza dell’autoproduzione naturale sul terrazzo di casa.
Anche se non si possiede un terreno per coltivare le proprie verdure si può realizzare un orto sul terrazzo. Si tratta di una soluzione estremamente comoda, rilassante e benefica. Inoltre produrre cibo sano e naturale per la propria famiglia si rivelerà una delle esperienze creative più soddisfacenti che si possano sperimentare.
Volendo si può partire dalla produzione della piantina da seme (a marzo/aprile) ma in questo periodo dell’anno conviene acquistare piantine già sviluppate, prodotte in una delle tante aziende agricole del territorio collinare, per poterle mettere a dimora adesso e raccogliere i frutti nel periodo estivo.
I benefici “materiali”
Il procedimento in cui le piantine si sviluppano e donano i primi frutti ha molto a che fare con l’attesa e con l’osservazione del ritmo naturale, due buoni esercizi in questo momento storico in cui stiamo riscoprendo l’importanza di questi valori. La cosa bella nell’esercitare la nostra pazienza è che potremo vivere un’esaltante sorpresa nel momento in cui la prima piantina emergerà dal terriccio o quando si svilupperà il primo frutto. Sarebbe illusorio pensare che sia sufficiente un piccolo orto per il sostentamento alimentare di una famiglia, però impegnarsi in un’attività di questo tipo rappresenta un’ottima integrazione alla propria spesa, oltre a essere un esperimento legato al gusto. Se siete abituati alla verdura del supermercato potrebbe sorprendervi il sapore di un’albicocca matura o di un ravanello “Breakfast Club” coltivato da voi.
Alcune accortezze tecniche per la coltivazione in vaso
Dimensioni dei vasi. Le piante che hanno uno sviluppo voluminoso come i pomodori, le zucchine, le zucche o i fagiolini rampicanti hanno bisogno di un minimo di profondità dei vasi in cui vengono poste (40/50 cm di profondità x 30 cm di ampiezza per ogni pianta sviluppata), mentre per quanto riguarda piante con uno sviluppo minuto (basilico, peperoncini, insalata, rucola, spinaci) sono sufficienti vaschette di dimensioni inferiori.
Concimazione. Bisogna provvedere con concimazioni specifiche, o arricchendo il terreno con stallatico maturo nel periodo invernale (prima della messa a dimora delle piantine), o con irrigazioni con concime liquido per il periodo di sviluppo della pianta, normalmente in primavera, ma per alcune, come la zucca, anche in estate.
Periodo di semina. Ci sono piante che si possono mettere a dimora o seminare in vaso anche a giugno: molte insalate, il basilico, il coriandolo, il prezzemolo, che si svilupperanno velocemente. Anche gli ortaggi tipici del raccolto autunnale come le Brassicaceae (ossia i cavoli di ogni tipo, dal broccolo al Pak Choi), i porri, e le zucche possono essere seminati in questo mese.
Messa a dimora delle piantine. Giugno è ancora il momento buono (ma siamo al limite) per trapiantare piantine acquistate in azienda agricola, come pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, sedano, coste e okra, in vasi capienti.
Luce del sole. È fondamentale riconoscere l’esposizione del proprio terrazzo e quindi adeguarsi, coltivando piante più adatte a una forte insolazione oppure altre che preferiscono la mezz’ombra. Ad esempio le fragole stanno bene anche in una posizione di mezz’ombra. I pomodorini hanno bisogno di sole pieno per maturare.
Irrigazione. In generale, l’orto in vaso richiede un maggior apporto d’acqua. Può essere una buona soluzione quella di mascherare dal sole diretto il vaso da cui spunta la piantina con un telo ombreggiante posto sulla ringhiera; utilizzare la pacciamatura, ossia la copertura del suolo con corteccia o paglia in modo da mantenere maggior umidità e diminuire l’evaporazione dell’acqua. Il cotto è sempre il materiale più adatto per i vasi, e garantisce un’ottimale gestione dell’umidità del terriccio.
Perché coltivare un orto sul terrazzo
- Creare e curare un orto famigliare sul proprio terrazzo è motivo di grande benessere individuale: è risaputo che il contatto sensoriale con le piante aiuta la salute fisica e psicologica.
- Relazionarsi con la vita e il ciclo naturale della pianta rende maggiormente consapevoli della stagionalità, dunque dei ritmi a cui anche noi possiamo tendere. Questa riflessione è utile soprattutto quando ci sentiamo stressati e oberati da lavoro e dalle nostre attività. Possiamo rallentare, se lo vogliamo. È importante inoltre riconoscere, attraverso l’esperienza diretta, cosa possiamo mettere nel piatto in ogni periodo dell’anno. Se desideriamo le zucchine a marzo, ci renderemo subito conto che è impossibile produrle sul nostro terrazzo in quel periodo (a meno che non disponiamo di una serra riscaldata).
- La cura della pianta aumenta in noi il senso di responsabilità. Ad esempio, può essere interessante coinvolgere i bambini rendendoli partecipi del meraviglioso mondo vegetale in continua trasformazione sotto i loro occhi. Ma anche per gli anziani (e in generale a qualunque età) avere un impegno nel coltivare con costanza le piantine del proprio orto sul terrazzo può essere un’importante ragione per lottare contro stanchezza o depressione. Uno dei momenti più gratificanti è quello dell’innaffiatura, la sera, d’estate: un momento di grande pace e piacere, nonostante le fatiche della giornata appena terminata. Fa l’effetto di una calamita che ti porta ad alzarti, non puoi lasciarle senz’acqua e nel frattempo fai del bene a te stesso, facendo attività fisica soft.
- In questo frangente anche la creatività non va sottovalutata perché l’aspetto di un orto, nel suo momento di massima auge, è rigoglioso, strabordante, colorato. Per esempio con una qualità di zucchetta rampicante Hokkaido si potrebbe realizzare una sorta di festone verde, facendola arrampicare su specifici supporti anche sul proprio terrazzo, dove le zucche pendule sembrerebbero tante piccole lanterne cinesi.
- Infine non si può dimenticare l’aspetto forse più importante nella coltivazione del proprio orto sul terrazzo, ossia quello ludico. La dose di divertimento nel trafficare con terra, piante, frutta e verdure deriva in gran parte dalla soddisfazione personale nel vedere il risultato del proprio lavoro, che non solo si potrà osservare, ma anche consumare in ottimi piatti.
Immagini fotografiche: Manuela Cerri
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