La ricerca artistica di Susanna Viale
Pino Torinese, un angolo di Barcellona.

A Pino Torinese, proprio in centro al paese, c’è un fazzoletto di Barcellona. È un piccolo Parc Guell, Si trova in un’abitazione privata, anche se la sua proprietaria, l’artista, Susanna Viale, apre spesso le porte per renderlo fruibile a tutti.

Le opere sono sue e non di Antoni Gaudì. Sono dettate da un progetto preciso: trasformare la residenza in un’opera d’arte. Così su di un muro del porticato, emergono i rilievi delle anime penitenti del purgatorio.

Poseidone esce improvvisamente da una roccia, accanto a una finestra che dà su via Martini; o ancora un dragone si affaccia da una balconata. Viale ci sta lavorando dal 2015, ma prima di arrivare a tanto, ha girato tutto il mondo. Ha conosciuto le opere di ogni angolo della terra e, soprattutto, si è confrontata con artisti di ogni latitudine.

Capita così di imbattersi in una Venere che dona la terra o nei tanti simboli alchemici, dei quali Viale si nutre, come le capita anche con i tarocchi. La sua arte mischia scultura, pittura e collage, fatti con i mosaici.

Casa sua non smette di stupire. A tratti pare di stare su di una piazza dove l’artista messicano Diego Rivera ha posato una scena di lotta di classe; ma non è così, basta spostare gli occhi per sentirsi nel palazzo di Dolmabahçe a Istanbul; o ancora tra i mosaici romanici o gli azulejos di Lisbona. Giardino e muri trasmettono soprattutto la passione mischiata alla spiritualità dei quadri di Chagall.

“Sto realizzando un percorso vero e proprio – rivela lei. Punta alla trasformazione non solo nel suo senso estetico. Voglio raccontare l’energia femminile che crea e trasforma, passando attraverso i 5 elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra. L’idea mi è arrivata in un giorno qualunque. Mentre percorrevo le scale in cemento del giardino, mi sono detta, dovrei fare un po’ di manutenzione. Andava dipinta”.

Ma in quel periodo, Viale è appena rientrata dal Sudamerica, dove ha imparato la tecnica dei mosaici e dei murales.
“Ho voluto fare da me, magari con mosaici. Un pensiero che mi ha stuzzicato per un po’ di settimane. Poi mi sono messa al lavoro”.

Viale, che è presidente dell’Aiapi, Associazione Internazionale delle Arti Plastiche Italia, partner ufficiale dell’Unesco, è abile nella scultura, nella pittura, nelle tecniche dei murales e dei mosaici. Poi, ha imparato anche a lavorare il ferro. Si è formata al liceo artistico e ha poi studiato Scienze politiche. Oggi, studia esoterismo, alchimia e spiritualità orientali, che racconta con la sua arte.

Il suo dipinto su muro più celebre si trova in Colombia, dove era stata invitata per realizzare un lavoro sull’indipendenza colombiana. Ultimamente, prima dello stop dovuto al coronavirus, ha frequentato anche il Marocco. Ad esempio, ha tenuto laboratori d’arte tra i detenuti del carcere di Casablanca. A casa sua, Viale ospita artisti stranieri, in prevalenza sudamericani, che vengono per imparare e confrontarsi. Oltre a sculture e mosaici, sta ricostruendo la ringhiera del terrazzo, modellata con i simboli dei tarocchi. All’interno sta incastonando dei mosaici in vetro.

“Il materiale? Lo recupero grazie ad aziende sponsor. Molto spesso è quello destinato a essere smaltito”. Pertanto, la sua arte ha anche a che vedere con il discorso del riciclo e del rispetto della natura.

All’interno, l’appartamento assomiglia a una pinacoteca. Proprio così, una pinacoteca con cucina, camera da letto, salone. A parte il bagno, che è tutto un mosaico, non esiste un centimetro di muro, privo di quadri. Sono tutti suoi.
“Una volta li accostavo a quelli degli altri, ora non più. Mi va di fare così”.

Immagini fotografiche: Vergnano&Vergnano

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